incesto
La mamma del nostro amico
di amoletettone
13.11.2020 |
37.308 |
7
"Mi presentavo sempre per primo e intorno alle 15, alla spicciolata, arrivavano tutti gli altri: Marco, Lucio e Andrea..."
Le perversioni della mamma di Giovanni.Ricordo quei momenti come se fosse ieri. Quel salotto, quella veneziana semichiusa... quell'elettricità dell'aria che spaccava il respiro e la mente.
Eravamo poco più che adolescenti e certe situazioni inevitabilmente ti segnano a vita.
Ci sono episodi che restano solo ricordi, altri fanno da linea spartiacque del proprio avvenire.
Credo infatti che in quegli anni il mio interesse spasmodico verso l'universo femminile abbia intrapreso strade più irte e pericolose.
Il proibito al limite del morboso prese a tempestare tutte le mie fantasie e i miei desideri.
Io e i miei amici frequentavamo casa di Giovanni abitualmente ormai dall'inizio dell'anno scolastico.
Eravamo al primo anno di liceo. Mi presentavo sempre per primo e intorno alle 15, alla spicciolata, arrivavano tutti gli altri: Marco, Lucio e Andrea.
In cinque ci dividevamo i compiti: chi riassumeva i capitoli di storia, chi si dedicava alla matematica, chi al latino.
Poi tutti spiegavano tutto agli altri. In un paio d'ore i compiti erano belli che conclusi.
Giovanni era il più secchione di tutti. Gracilino, coi tratti ancora marcatamente da ragazzino, senza un filo di barba, dava un'impressione di fragilità sconcertante e il bisogno di dover essere protetto costantemente. Protetto da chi si approfittava del suo essere mansueto e dai bulli che lo prendevano in giro.
Loredana, la madre, doveva averlo capito e non lo mollava un attimo: accompagnandolo a scuola, all'allenamento di basket serale, sorvegliandolo durante i compiti.
Mai che lo mollasse un attimo da poter imparare a cavarsela da solo.
Così in quei pomeriggi, la presenza della signora Loredana durante i nostri incontri era una costante.
Non che ci dispiacesse...tutt'altro. la signora Loredana era una donna molto bella. All'epoca avrà avuto poco più di quarant' anni. Mora, carnagione molto chiara, occhiali un po' demodé su un viso quasi mai truccato a dovere. Una donna come tante che si ammazzava di lavoro in ufficio la mattina e cercava di tirare avanti la casa e i figli come poteva al pomeriggio.
Ma era il suo corpo a darle gloria: gambe slanciate, un culetto geneticamente alto, visto che non aveva neanche il tempo di andare in palestra, un seno da riempire sicuramente una quarta che sembrava non appartenere a quel volto angelico da casalinga ordinaria.
Noi altri, nel turbine ormonale della nostra età, la squadravamo da capo a piedi ogni volta che entrava in camera del figlio con la scusa di rassettare o quando tardava a lavare i piatti dopo pranzo, solo per controllarci mentre facevamo i compiti in cucina. Come se avesse paura che gli amici stessi di suo figlio potessero bullizzarlo.
Giovanni si, era uno di poche parole, introverso e poco loquace anche con noi.
Credo che la madre appoggiasse i nostri incontri studio soprattutto per cercare di far sciogliere un po' il figlio e disinibirlo nelle relazioni. :-" Ciao ragazzi, come state?" ci salutava esordendo al pomeriggio con un sorriso che seppur di circostanza, faceva sempre un certo effetto. Un'occhiata al figlio o una carezza e si dileguava richiudendo la porta.
Col tempo i sorrisetti e le occhiate che ci scambiavamo noi ragazzi durante le sue comparsate divennero sgomitate maliziose prima e commenti sottovoce sconci poi. Giovanni faceva finta di niente, o quantomeno era quello che credevano i più ingenui di noi. Un pomeriggio però, all'ennesimo defilé della signora Loredana, Andrea si fece scappare ad alta voce fra lo stupore di tutti un "Ah però!". Gelo generale. Poi con un sorriso nervoso
:-"Beh.. che ho detto!?" mentre incrociava gli occhi inquisitori di Giovanni. :-"Non c'è niente di male ad avere una bella mamma Giovanni" disse Andrea mentre cercava manforte in noi altri. Seguirono risatine più o meno nervose...
:-" lo so che fate i maiali ogni volta che vedete mia madre... non sono mica stupido" interruppe clamorosamente Giovanni. Il nostro imbarazzo era palese ed eravamo sorpresi dalla risposta diretta e per niente imbarazzata invece di Giovanni.
:-"No macché maiali... che dici.." dissi io.
Giovanni :-" non sono scemo... vi sento quando parlottate in bagno a scuola." Altre occhiate di stupore.
:-"Quando Marco dice "che bel culo la mamma di Giovanni.." oppure "Lucio hai visto che scollatura ieri pomeriggio... chissà che tette...". Noi pietrificati.
:-"Ma no Giovanni, ma sai si scherza...vero ragazzi??"
:-"Certo .. diciamo lo stesso di tutte le altre madri... anche quella di Marco per esempio non è male" cercò di mettere una pezza a colori Andrea.. buttandola sulllo sfottò.
:-"Ehi lascia stare mia madre" rispose piccato il diretto interessato.
:-"E la tua invece? con le minigonne che mette farebbe concorrenza a Moana Pozzi! " risatine e occhiolini fortunatamente dissiparono l'aria di tensione che era venuta a crearsi. lo stesso Giovanni ci sembrava non solo non offeso ma stranamente divertito.
:-"Che poi diciamocela tutta... chi è che almeno una volta non ha fatto un pensierino sulle madri degli altri?!" altra risata generale .
:-"Io mai...haaa" disse Lucio ridendo e fissando inequivocabilmente Andrea. :-"hei che vorresti dire.." rispose lui mimando bonariamente uno schiaffo.
:-"La mamma di Lucio ad esempio ha il culo piu grosso di tutte.."
:-" Sisi hai ragione" confermava annuendo Andrea.
"Si Si.." facevo io mimando la grandezza del lato B della signora Francesca.. :-"Ma di tette è scarsa."
:-" Chi?"
:-" La mamma di Lucio."
:-" Meglio la tua."
:-" Eh capirai avrà una terza scarsa" risposi io.
:-" No dai una quarta.. almeno."
:-" E' una terza" ribadii..
:-"Guarda che ho controllato i reggiseni" mi feci scappare.
Ebbi in un istante tutta la loro attenzione. Da qui i botta e risposta ripresero forsennati.
:-"Che sbirci nei cassetti di tua madre?"
:-"No, quando fa la doccia capita che lasci la biancheria sporca in bagno e ho letto l'etichetta del reggiseno." Gli occhi di tutti si fecero più vispi e eccitati.
:-" Peccato non poter controllare anche noi" disse Andrea ridacchiando. Giovanni assisteva ai nostri discorsi in silenzio... sembrava anche accennare un mezzo sorriso. Non più vestito di quell'alone di timidezza e imbarazzo che solitamente lo caratterizzava.
:-" E tu Giovanni? sai per caso che taglia porta tua madre?" con tono provocatorio tra le risatine generali.
:-" perché diciamocelo... la mamma di Giovanni ha due tettone enormi!".
Quelle parole dovettero scuotere non poco il povero Giovanni che mai aveva sentito parlare in questi termini di sua madre ma, con uno strano slancio, rispose ancora
:-"Non saprei.. davvero...anche se quando la vedo farsi la doccia penso possa essere almeno una quarta. Sbigottiti..
:-"Cosa?! Guardi tua madre fare la doccia?"
:-"Si... spesso lascia la porta socchiusa sai.. per sentire se io o mia sorella abbiamo bisogno di qualcosa." Gli sguardi si fecero sempre più accesi e la nostra fantasia cominciò a galoppare. :
-"E come ce le ha le tette? a pera?
:-"No.. direi di no. Sono grosse e larghe.." :
-"Mmm e i capezzoli?"
:-" Rosa..."
:-" Grandi?"
:-"No abbastanza piccoli .. proporzionati e poi sotto la doccia sono sempre dritti." Quei discorsi sorprendenti, totalmente inaspettati ci stavano facendo andare fuori di testa. L'eccitazione serpeggiava palese tra di noi.
:-" Scusa e come fai a non fartelo venire duro!?" domandò con impertinenza Marco.
:-" Infatti non riesco... disse lui sorridendo imbarazzatissimo."
Il fatto che un nostro amico, in maniera del tutto inaspettata ci stesse descrivendo sua madre nuda sotto la doccia, nostro sogno erotico per eccellenza, era assurdamente eccitante, tanto che i bozzi dai nostri jeans facevano capolino in bellavista.
:-"E non ti ha mai beccato mentre la spiavi... ?"
:-"Una volta.. "
:-"E che ha fatto?"
:-"Mi ha guardato e abbassando lo sguardo ha chiuso meglio la tendina..." "Uooo" commento generale. Giovanni notò che le sue parole avevano scatenato i nostri piselli. Li guardò in rassegna sottocchio mentre non poteva far a meno di non far notare a sua volta che anche il suo era eccitato più che mai. Andrea che era il più audace e furbo, si infilò nella conversazione cogliendo l'occasione. :
-"Pensa se potessimo sbirciarla tutti assieme... magari non chiuderebbe la tendina e ci lascerebbe guardare."
Aveva percepito l'eccitazione di Giovanni nel sentir fantasticare sulla madre. Quelle parole erano benzina sul fuoco dell'eccitazione per tutti, Giovanni compreso che arrossendo sfoggiò inevitabilmente un'erezione ora clamorosa. :-"Che dici te Giovanni?" incalzava.
:-"Non saprei... però sarebbe davvero eccitante lo ammetto..."
:-"Io non resisterei dal farmi una sega... " ci disse ancora sfacciato Andrea che aveva perso ormai ogni freno inibitore.
:-" Magari a tua madre piace essere guardata dagli amici di suo figlio... " e ancora sussurrandogli quasi all'orecchio
:-"Magari le fa piacere che ci seghiamo pensando a lei..." I nostri cazzi erano durissimi da scoppiare. Ci guardammo tutti in una sorta di trance da eccitazione. Giovanni sembrava essere super eccitato dal fatto che sua madre fosse l'oggetto del desiderio dei suoi amici e ...probabilmente anche il suo.
:-" Peccato non poterla vedere ora..."
:-"si... ci siamo arrapati come bestie..." commentò Marco.
:-"Lo vedo rispose Giovanni..."
:-"Beh lo sei anche tu" disse Lucio ammiccando e indicando la patta dei suoi jeans.
:-"Che darei per vedere quelle tettone.." disse Andrea... mentre si strinse il pacco.
:-"Magari le tirasse fuori pizzicandosi i capezzoli!" incalzò Marco...
:-"Mmm cazzo non resisto..." commentò Lucio mentre aveva infilato la mano nei jeans e aveva preso a ravanarsi il cazzo negli slip! Ci mancava poco che lo tirassimo fuori tutti per una sega di gruppo...La cosa stava andando fuori controllo. Quella situazione aveva mandato fuorigiri anche il povero malcapitato Giovanni che però non accennava a zittire gli amici ma ne era tremendamente eccitato. In pochi secondi eravamo tutti con le mani nei pantaloni, cercando non si sa come di dare sollievo ai nostri membri duri ed eccitati allo spasmo.
:-"Cosa darei per vederle le tettone ora Giovanni..." esclamò con voce rotta dall' eccitazione Andrea. Giovanni paonazzo in viso con nostra sorpresa si alzò e prese il portatile. :
-"Beh se vi accontentate... " sbloccò lo schermo e come in un sogno lo vedemmo aprire una cartella con su scritto "foto estate Sardegna". In un attimo a tutto schermo comparve davanti ai nostri occhi la signora Loredana in un bikini mozzafiato. Due tettone imperiose, con capezzoli duri come chiodi a stento contenute dalla stoffa del pezzo di sopra del costume che svettavano su un ventre piatto da far impallidire le ventenni.
"Cazzo!" fu l'esclamazione che sommessamente dicemmo tutti. Giovanni era in trance come noi, prese a sfogliare l'album e dopo un paio di foto ci mise poco a capire, dal suono inequivocabile delle mani che strusciavano sulle cappelle che tutti alle sue spalle se l'erano tirato fuori e si stavano segando selvaggiamente. Il silenzio surreale era rotto solo dal rumore liquido delle cappelle scappucciate dalle mani dei suoi amici che facevano un forsennato su e giu. E Giovanni impassibile, come a volerci far godere continuava a sfogliare con lentezza l'album, passando in rassegna la madre in costume supina prendere il sole... di spalle in brasiliana col reggiseno slacciato... eravamo talmente presi da disconnetterci totalmente con la realtà intorno a noi, tanto che d'un tratto, ci risvegliammo di soprassalto dal sogno e ci si gelò il sangue nelle vene vedendo aprirsi la porta della camera. La signora Loredana con gli occhi sgranati rimase bloccata sull'uscio con il suo bel vassoio di biscotti mentre sbigottita vide gli amici di suo figlio coi cazzi di fuori segarsi sfacciatamente.
:-"Ma..ma.. che cosa…" disse balbettando impietrita mentre vergognandoci come ladri cercammo di rinfoderare le spade ormai grosse oltremodo per rientrare nei pantaloni. Non avemmo il coraggio di guardarla in faccia e lei dopo qualche secondo che sembrava esser durato un'eternità, senza proferire parola ci diede le spalle e scomparve.
continua...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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